Scontro tra dei sopra a Tu’narath

Nei cieli di Asgard, l’avatar di Thanatos, signore dell’entropia e degli abissi, patrono della morte e della distruzione, affronta l’avatar di Thor, dio del tuono e della battaglia, patrono dei guerrieri e dell’onore.

La sfida di Thor al dio della morte sulla carta sembra impari (35 grado Thanatos contro 28 grado Thor) ma il terreno dello scontro (Asgard) e la presenza delle truppe e dei fedeli di Thor, contribuiscono a fortificare le difese e gli attacchi del dio del tuono.

I possenti colpi che si scambiano gli avatar nei cieli di Tu’narath, sono uditi da tutti i combattenti e la battaglia al suolo sembra un tutt’uno con quella nei cieli.

Thanatos scompone il suo avatar in ombra, deflettendo lo spazio e il tempo attorno a sè, Attaccando con tentacoli eterei. Il dio del tuono incassa le sferzate inflitte dai tentacoli, affidandosi alla sua armatura e alla sua agilità divina, rispondendo colpo su colpo.

Ma nell’ombra un secondo avatar attendeva il momento opportuno per colpire il dio del tuono, era Loki. Odino, conoscendo la malignità e le abitudini del figlio corrotto, vigilava a sua volta sui due avatar in cielo, pronto ad intervenire qualora Loki si fosse mostrato.

Tuttavia la battaglia non si sarebbe conclusa, poiché la regina Lich aveva dato inizio ad un nuovo rituale “riunione del quoti“. Era evidente oramai che Tu’narath non si trovasse sulla guglia ma in un altro piano. Chi gli aveva giocato quello scherzo l’avrebbe pagata a caro prezzo.

Tu’narath sarebbe ripartita verso una destinazione segreta entro un’ora salvo impedimenti.
La maga Helin, l’unica altra maga ad aver celebrato un rituale simile, avvertì che la città githyanki non sarebbe rimasta li per molto, purtroppo il susseguirsi delle battaglie, la costrinse a prendere una drastica decisione.

Invece che avvisare tramite rituale l’imminente partenza di Tu’narath (e perdere ulteriore tempo), con Guerrieri dell’Alba avrebbe cercato il luogo del rituale della “riunione del quoti” al fine di impedirlo. Le forze rimaste però erano pochissime e le probabilità di finire in bocca alla regina lich erano altissime. L’intento dei Guerrieri dell’alba era forse suicida?

A bordo della nave astrale e dei sopravvissuti, Helin comandò al capitano Rameoro di dirigersi verso la torre Nord-est del palazzo della regina lich, dove un’altra nave asgardiana stava combattendo.

L’arrivo della Mahlhevik permise di vincere la battaglia contro le guardie della regina githyanki, ma non la guerra. Un fulmine nero intriso di potere divino spacco a metà la chiglia della nave astrale poco prima che Tu’narath scomparisse similmente ad una nube astrale. Kratox cadde fuori bordo, ma fu salvato dal tuffo fatale da Helin che spiccò il volo salvandosi anche lei dallo schianto. Melodia e Odar invece precipitarono con la nave, confidando nelle abilità del timoniere Rah. L’impatto fu violentissimo e la nave andò distrutta per sempre. In cielo alcune navi asgardiane sorvolavano lo spazio occupato fino a pochi istanti fa dalla città githyanki. Tu’narath se n’era andata da qualche parte e la battaglia nelle pianure lucenti era conclusa.

Tuttavia nella città la battaglia continuava, le truppe asgardiane sbarcate ed impossibilitate a fuggire, senza più nessuno supporto logistico, combatterono fino alla morte. Si conta che su Tu’narath siano rimasti tra morti e combattenti circa 20 mila asgardiani, ma del loro destino è ancora presto parlarne.

L’avatar di Thanatos vedendo scomparire la città della regina lich, voltò le spalle al dio del tuono e se ne andò scomparendo. Loki alla fine non si era mostrato ed Odino corse ad abbracciare il figlio Thor provato dalla battaglia.