Superato il passo Tsolenka, il sentiero che costeggiava la montagna scompariva sotto ad un metro di neve.
Fidandosi dell’istinto di sopravvivenza, gli avventurieri proseguirono, certi di non poter tornare indietro senza aver scoperto cosa si celasse alla fine di quella strada.
Dopo un pò venne trovato ciò che restava di un villaggio di montagna sepolto dalla neve.
Le dimensioni delle porte e la grandezza delle abitazioni non lasciavano dubbi, doveva trattarsi di un piccolo insediamento di Giganti. Di loro però nessuna traccia.

Dietro ad una parete Amon (chiamato da tutti Cosmogas) trovò tracce di sangue congelate e neve calpestata da piedi umanoidi. Difficile stabilire da quanto fossero li, forse un giorno o forse più.
Noghai stabilì che chiunque fosse, aveva proseguito lungo il sentiero.
Rimanevano ancora alcune ore di luce e gli avventurieri decisero di proseguire.
Il vento sferzava i loro volti e il freddo non dava loro pace, fino a che il sentiero non terminò sul fianco della montagna.
Ad accoglierli c’erano 6 statue, tre a destra e tre a sinistra scolpite nella roccia.

Al loro centro un angusto passaggio ghiacciato.
Fu Lom che si avventurò per primo superando con abilità una trappola mortale. Al di là del pertugio si apriva la vastità di una immensa sala interamente d’ambra.
La luce delle torce si rifletteva ad ogni angolo, mentre un’oscurità silenziosa, lasciava il passo alla curiosità degli avventurieri.
Fu così che trovarono un terrorizzato Vilnius, un apprendista mago, arrivato in Boldavia con il suo maestro.
Vilnius non era particolarmente generoso d’informazioni e sembrava più il mago sbagliato nel posto sbagliato. Raccontò che il suo maestro era perito a causa di alcuni teschi fiammeggianti. Lui stesso ne era rimasto ferito al volto. Inoltre un possente Golem d’ambra vigilava nell’ala est e se gli avventurieri non l’avevano ancora incontrato, erano stati fortunati.

Ma il Golem non era il pericolo maggiore di quel luogo, un altro guardiano si celava nell’oscurità. Un malvagio Arcanoloth attese in silenzio gli avventurieri, fino a bersagliarli con le sue magie mortali.
Fuggendo dall’arcana creatura dalla faccia di Coyote, il gruppo arrivò ad una stanza sepolcrale.
Custoditi in tre nicchie giacevano da tempo immemorabile altrettanti sarcofaghi.
Al loro interno alcune scintille divine dimenticate da tempo proposero agli avventurieri un dono oscuro. Non parlarono però del prezzo che avrebbero dovuto pagare.

Amon scelse un dono oscuro. Sotto alla scapola sinistra spuntò un occhio cieco, ma ottenne in cambio la capacità di camminare sulle pareti (Da Cosmogas a Spidergas..).
Anche Lom scelse di accettare il dono oscuro: il suo carattere diventò magnetico, ma altrettanto eccentrico.
Infine anche Noghai accettò un dono oscuro. Ottenne il potere della reincarnazione, ma perse tutti i denti.
Quali altri segreti oscuri nascondeva quel luogo?