Razza o Specie? ONE D&D abbandona il termine razza

Amici avventurieri, è uscito alcuni giorni fa un articolo su D&D Beyond sulla scelta di One D&D di abbandonare il termine Razza a favore di “specie”. Commentiamo assieme l’ articolo e le sue motivazioni.

SPECIES E RACES

Da qualche anno gli autori di D&D stanno lavorando per rendere il gioco più inclusivo e rispettoso delle differenze culturali. Un primo ed interessante tentativo di eliminare alcuni pregiudizi culturali è avvenuto con le errata della Maledizione di Strahd in cui gli zingari Vistani (popolo di fantasia) sono passati da essere tutti cattivi ubriaconi a popolazione “normale” salvo alcuni brutti ceffi.
Ciò non ha cambiato l’appeal dell’avventura per il 99,9% dei giocatori, ma forse solo per quel 0,1% appartenente ad una qualsiasi etnia di zingari. Questo risultato, anche se microscopico, può avere una grande valenza per quei giocatori che appartengono ad una qualsiasi minoranza oggetto di pregiudizio.

Purtroppo il rischio di associare i pregiudizi che si possiedono nella realtà ad un popolo di fantasia e viceversa è sempre presente. L’utilizzo di stereotipi nella narrazione è efficace in alcuni casi, anche se rappresenta una soluzione pigra.
Tuttavia le categorie e i termini a cui potremmo applicare la stessa scelta sono vastissime. Ad esempio continuare ad utilizzare i “nazisti” come cattivi nei film o nei videogiochi potrebbe indurre qualcuno a pensare che tedeschi e nazisti siano la stessa cosa. Se considerate che negli anni 70 i cattivi dei film erano indiani, nazisti e giapponesi, negli anni 80 i russi e dal 2000 terroristi arabi, dovremmo rimuovere moltissimi termini dal nostro vocabolario.

E’ mia opinione che se le intenzioni siano buone, riuscirci senza commettere errori o fare peggio è assai difficile. Ma perché non provarci?
Ma torniamo a noi e all’articolo che ci interessa. Di seguito vi propongo alcuni passaggi da me tradotti:

Dungeons & Dragons ha una storia in continua evoluzione per soddisfare le esigenze dei nostri giocatori e promuovere uno spazio piacevole per tutti.
Con questo in mente, comprendiamo che “razza” è un termine problematico che ha avuto legami prevenuti tra le persone del mondo reale e le persone fantastiche dei mondi di D&D. L’uso del termine in D&D e in altri IP popolari si è evoluto nel tempo. Ora è il momento della prossima evoluzione.

Queste tre righe affermano dapprima il desiderio di rendere D&D un gioco per tutti, un gioco popolare, uno spazio in cui tutti possono trovarsi a giocare.
Poi affermano che il termine “razza” è un termine problematico poiché può collegare i pregiudizi che le persone hanno nel mondo reale con le creature fantastiche che si trovano in D&D. Il desiderio è quindi di slegare il più possibile l’immaginario fantastico di D&D dal nostro mondo e dai problemi che possiede.

Dall’uscita della quinta edizione di D&D nel 2014, abbiamo preso la decisione consapevole di ridurre l’uso del termine “razza” per applicarlo solo alla meccanica di gioco. Abbiamo fatto un ulteriore passo avanti con l’uscita di Tasha’s Cauldron of Everything nel 2020, quando abbiamo presentato un’alternativa alla creazione del personaggio che ha districato i miglioramenti del punteggio di abilità dalla tua scelta di persone giocabili. Abbiamo anche evoluto la tradizione dei popoli in tutto il multiverso di D&D per essere più diligenti nell’estrarre pregiudizi, stereotipi e pregiudizi inconsci del passato.

Si riferiscono al fatto che con Tasha hanno rivisto la fase di creazione del PG, eliminando linguaggi fissi, velocità di movimento differenti e bonus statistiche fisse e tipo di creatura. Il Manuale Mostri del Multiverso ha incarnato in pieno questo nuovo concetto.
La maggiore personalizzazione piace ai Giocatori, tuttavia ha appiattito uno o più aspetti “razziali”.

One D&D (il nome in codice per la prossima generazione di D&D) ci offre l’opportunità di approfondire ogni componente di Dungeons & Dragons. L’immenso interesse e il livello di feedback nei primi rilasci di materiale di playtest ci mostrano il valore di avere un dialogo aperto con la nostra community su tutto ciò che riguarda il gioco.
Nel prossimo Unearthed Arcana contenente i materiali di playtest per One D&D, presentiamo un sostituto del termine “razza”. Quel nuovo termine è “specie”.

Nell’ultimo UA uscito dal Titolo Cleric and Species (contenente varie regole, la classe del chierico e 3 “razze”) in effetti è sparito ovunque il termine “races” sostituito da “Species“.
Ma ecco la spiegazione di ciò:

Sappiamo che si tratta di un cambiamento importante per D&D, che richiede una conversazione aperta con la nostra community. E vogliamo essere chiari su alcune cose mentre testiamo il nuovo termine.
–Abbiamo preso la decisione di abbandonare l’uso del termine “razza” ovunque in One D&D e non intendiamo tornare a quel termine.
–Il termine “specie” è stato scelto in stretta collaborazione con molteplici consulenti culturali esterni.
–Nel sondaggio per questo playtest Unearthed Arcana, che andrà in diretta il 21 dicembre, i giocatori potranno fornire un feedback sul termine “specie” insieme a tutto il resto presente nei materiali del playtest.

Da ciò che si capisce, il termine razza (race) sarà abbandonato per sempre. Se rimarrà “Specie” o sarà cambiato ancora con qualcosa di differente, dipenderà dal risultato del sondaggio che sarà aperto il 21 dicembre.
Attenzione, la scelta non è tecnica, sull’utilizzo di una terminologia più appropriata per descrivere il gioco, ma morale!
L’articolo si conclude con:

Avere una conversazione aperta sul termine “razza” è sia importante che stimolante. Ecco perché è fondamentale promuovere un dialogo positivo, aperto e comprensivo gli uni con gli altri. Accogliamo con favore il vostro feedback costruttivo su questa evoluzione e sulle molte altre evoluzioni di One D&D che rendono questo gioco entusiasmante, aperto e accessibile a tutti. Draghi ed elfi appartengono al nostro mondo, e anche tu.

In questi giorni ho pensato e ripensato se scrivere questo articolo, poiché non mi piace infilarmi in sterili polemiche.
A pelle mi verrebbe da ironizzare sulla scelta. Ho pertanto cercato di mettermi nei panni dei creatori di One D&D per mantenere un tono più serio. A me il termine razza non crea nessun problema e non ritengo che sia un termine offensivo utilizzato in questo contesto. Però negli USA come viene usato questo termine? O in altri paesi? Se da un lato ne capisco le motivazioni e sposo appieno il desiderio di rendere One D&D un gioco inclusivo, dall’altro temo che D&D stia esportando un “problema statunitense” nel resto del mondo.

Eliminare le parole “brutte” e le differenze è una pratica di comune uso anche in Italia, ma ciò contribuisce a cambiare la sostanza delle cose? Ad esempio sostituire Handicappato con Diversamente Abile o Disabile, rende la disabilità meno dura? No, ma dato che il termine è stato abusato nel corso del tempo in modo offensivo, si è ritenuto il caso di cambiarlo. Lo stesso dicasi per altri termini divenuti in seguito offese (ad esempio stupido, ecc).

Credo che sia qualcosa di molto simile anche per Race, probabilmente nel contesto statunitense è divenuto qualcosa a cui si associa un concetto negativo, come per noi è il termine Handicappato. La scelta effettuata è quindi comprensibile. Tuttavia mi permetto di pormi questa domanda: Se il termine non piace negli USA fanno bene a cambiarlo, ma se in qualche altro paese non crea problemi perché rimuoverlo dal gioco e non lasciarlo ad una scelta di localizzazione?

Amici avventurieri di certo con questi miei ragionamenti non è mia intenzione farvi la morale ma non ho nemmeno intenzione di riceverla dagli amici americani, poiché quando la morale incontra il marketing il pensiero muore 😛
Da One D&D vorrei un gioco con regole snelle e divertenti da giocare e non un gioco che mi faccia la morale.

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