Usciti dalla casa dei Durst, gli avventurieri si trovarono immersi in una fitta nebbia.
Gli abitanti di Barovia erano chiusi in casa mentre lungo le strade sciamavano orde di zombie. Grog provò ad abbatterne un paio salvo poi preferire seguire i compagni verso l’emporio.
Il proprietario Bildrath, tutt’altro che amichevole, ospitò gli avventurieri a patto che facessero acquisti. Le sue merci costavano almeno 10 volte tanto un normale emporio, sicuramente avevano trovato qualcuno che non piangeva il regno lugubre di Morphail.
La nebbia dopo un pò si diradò assieme ai suoi letali zombie. Usciti dall’emporio il quintetto si diresse verso la casa del Borgomastro.
Trovarono la porta sfondata da cui emersero salvi Ismark e Ireena.
Ireena apprese con dispiacere del fato di Gustav Durst, disse che si era sempre comportato bene nei confronti di suo defunto padre.
Ma non c’era tempo da perdere, con la bara del borgomastro sulle spalle di Grog, Ismark, Paul e Noghai, gli avventurieri si diressero da padre Donavich, un prete di Rad.
La chiesa locale di Rad, dopo la scomparsa dell’immortale, continuò il suo servizio a Barovia. Padre Donavich non nascose l’imbarazzo di essere un prete senza divinità e ammise che con la scomparsa di Rad, in Boldavia si rifecero avanti alcuni antichi culti.
Quello del Signore del Mattino e quello della Signora della Notte.
Il prete amministra benedizioni e cure e celebra funerali affidando le anime a seconda dell’inclinazione familiare.
La chiesa, nonostante avesse degli ottimi muri ed una porta rinforzata, internamente era disastrata. Inoltre dalle cripte provenivano delle urla strazianti.
Padre Donavich aveva ivi rinchiuso suo figlio divenuta una progenie del principe vampiro. Il prete non se la sentì di ucciderlo e lo rinchiuse con la speranza che un giorno, fosse trovata una cura per il suo stato.
Nel pomeriggio fu celebrato il funerale del borgomastro Kolyan Indirovich. Il suo corpo fu seppellito nel cimitero locale. Oramai non c’era più nulla che trattenesse Ireena Kolayana a Barovia ed era pronta a lasciare il villaggio per sfuggire alla persecuzione di Morphail.
Fu in quel frangente che il prete rivelò alla donna che Kolyan Indirovich non era il suo vero padre. L’uomo trovò la donna ancora piccola abbandonata ai margini del bosco e decise di tenerla con se.
La figlia del borgomastro non parve particolarmente colpita da quella rivelazione. Il suo affetto nei confronti di suo padre erano più forti di qualsiasi rivelazione.
Fu così che gli avventurieri rimasero a dormire presso la Chiesa di Rad a Barovia.
Padre Donavich suggerì a Ireena di non fermarsi a Vallaki ma di proseguire il suo viaggio verso l’Abbazia di San Markovia in Krezk. Presso l’abbazia abita un abate santo e l’abbazia è un bastione del bene.