I sotterranei della casa dei Durst erano strutturati su due livelli. Il primo era organizzato con dormitori, cucina, tempio e tombe di famiglia. Il secondo livello invece aveva delle celle, un immondo reliquiario e l’enorme stanza con le radici, riempita con mezzo metro d’acqua.
Le radici della famiglia Durst quindi esistevano. Erano 10 ed alcune di loro terminavano immerse in recipienti di vetro.
Helena non ci pensò due volte, evocò una sfera di fuoco e distrusse recipienti e cartigli disposti sopra all’altare. Qualsiasi fosse il segreto di quel procedimento alchemico, non andava divulgato. Troppo aberrante affinché qualcuno ne raccogliesse l’eredità.
Dal fondo della stanza emerse una enorme creatura fatta di foglie e radici.
Grog le si avventò contro senza fortuna, mentre dalle retrovie Paul e Veridian lo colpivano con tutto ciò che potevano. Anche la Pantera Kita entrò in mischia, mentre Noghai sfoderava le sue scimitarre. Helena dalle retrovie indirizzò la sfera di fuoco verso la creatura, pronta a sostenere i compagni in mischia con le sue magie curative.
Grog un paio di volte rischiò di soccombere, ma la creatura fu portata velocemente alla morte dai raggi magici di Paul.
La creatura era morta e tra le sue radici fu trovato il teschio di un bimbo…era forse Walter? o Tural?
Helena propose di depositarlo nella cripta di famiglia, qualsiasi fosse il suo nome, ora almeno avrebbe riposato in pace. Sopra all’altare rimanevano le 10 radici dei Durst.
Grog si arrampicò su di una e con un’ascia iniziò a tagliarla. Dal taglio uscì un getto di acido. Il barbaro dell’Ethengar rinunciò all’idea di farsi sciogliere.
Con la sconfitta della creatura però i guai non erano finiti.
La casa dei Durst prese vita, le finestre erano chiuse da inferriate, dai camini usciva una nube tossica e le porte erano diventare un groviglio di lame.
Le pareti sembravano vive ed ogni tentativo di sfondarle provocava l’uscita di uno spruzzo d’acido.
Veridian provò ad incendiare una porta con il risultato di dare fuoco alla casa.
Gli avventurieri si rifugiarono nei sotterranei sperando che il fumo e il fuoco non li raggiungesse.
L’incendio si propagò e bruciò tutta la casa seppellendo gli avventurieri nei sotterranei.
La fine sembrava oramai segnata, quando la casa si ricostruì magicamente, pezzo per pezzo.
Qualsiasi fosse l’orrendo maleficio responsabile di tale magica ricostruzione, diede una seconda change al gruppo. Studiando la sincronia delle lame sulle porte riuscirono a passare porta dopo porta fino ad arrivare ad una balconata.
Da li con un rampino, la discesa verso il giardino fu più agevole.