Il destino di Amber

L’incursione di Vexstra al castello non passò inosservata.
Mentre la nana raggiungeva i compagni nascosti nel bosco, sulle sue tracce si lanciarono all’inseguimento alcuni goblin cavalcalupi seguiti da altri rinforzi. Grazie al potente olfatto delle creature, i lupi seguirono le tracce dell’invisibile nana fino a raggiungerla.

Bear si tramutò in orso ed affrontò per primo le creature, Jonas fece ricorso a tutte le sue abilità per affrontare le creature ma lo scontro era impari. Ad avere la meglio sulle creature fu Amber. La chierica riuscì a disarcionare un goblin e a prendere il suo posto in sella al lupo.

Tale azione eroica, in parte dettata dalla disperazione, provocò lo scompiglio necessario a riorganizzare le file e battere in ritirata.
I 4 avventurieri erano riusciti a fuggire nel bosco, ma la battaglia non era finita. Ad attenderli sul loro cammino c’era un pericolo più grande. Dalla terra e fango del suolo si formarono alcune creature simili a uomini pesce armati di tridente. Erano chiaramente delle evocazioni assomiglianti a Dagon.

Le creature erano forti e resistenti, nulla poterono i 4 eroi. Vedendo la morte arrivare Amber estrasse la sua statuina, la pose su di una pietra e la distrusse con il martello magico. La statuina andò in mille pezzi perdendo per sempre la sua aura magica.

Le lance che trafissero il suo petto a morte, non le rubarono il sorriso e la soddisfazione di aver vanificato gli sforzi del Ragno nero di unificare tutte le statuine.

Vexstra e Bear caddero svenuti sotto ai colpi delle creature, mentre Jonas impotente ed impaurito fuggì il più lontano possibile da quel luogo di morte.
Nel frattempo a Rhoona, Phelaia giungeva dall’Eptarca.
Il vecchio e scorbutico mago, avaro quanto basta, talentuoso più a parole che a fatti, dietro compenso permise alla storica di consultare alcuni libri sulle origini del Vestland e sui culti primitivi adorati nei villaggi e nei primi insediamenti.

Il culto di padre Dagon era diffuso lungo la costa, ma aveva numerosi adepti anche nell’entroterra. I suoi chierici erano in grado di evocare creature metà uomo metà pesce molto forti.

Ogni villaggio era protetto da uno sciamano e da un totem, statua di piccole dimensioni, grazie alla quale lo sciamano poteva evocare i figli di Dagon.
Ad opporsi alla diffusione del culto, fu la cittadella nanica dell’eco. In questa cittadella nani e gnomi erano riusciti ad unire gli sforzi e a produrre armi magiche in grado di contrastare gli uomini pesce e a distruggere le statuine totem. Ciò fu possibile grazie alla padronanza dei 6 elementi: Aria, Acqua, Fuoco, Terra, Ghiaccio e Minerale.

La cittadella era protetta da alcuni potenti guardiani legati ai 6 elementi. Il contrasto alla diffusione del culto caotico e disorganizzato di Dagon riuscì e gli adoratori ricacciati nelle zone costiere. Purtroppo la cittadella non sopravvisse alle successive ondate di orchi che invasero il nord del Vestland.