Arrivo alla Cittadella dell’eco

Tra i boschi del Pianoro delle manticore si muovevano silenziosi 15 nani guerrieri del clan Torkrest. Assieme a loro viaggiavano Gundren Rockseeker, la nana Vexstra, il drudido Bear, l’halfing monaco Jonas, la tiefling Phelaia e Daina la paladina dell’ordine di Odino.
Naturalmente non ci dimentichiamo di Orbo, Cocciuto, Pedante, Destriero e Fonte, i 5 muli da viaggio.

Il loro obiettivo era arrivare alla Cittadella dell’eco seguendo Gundren, evitando lo scontro con i goblin insediati al castello di Cragmaw e liberare i due fratelli Rockseeker prigionieri del Ragno nero.
Gundren guidò abilmente i nani oltre il castello e poi su fino alla forcella battezzata da Gundren della forca. Arrivati sull’altro lato della montagna iniziarono a comparire le prime testimonianze delle presenza di un antico insediamento. Alcuni pezzi di strada, alcune rocce scolpite ed antiche indicazioni. Sul fondo di un canalone Gundren alzò la mano: “Siamo quasi arrivati. Manca meno di un miglio dall’ingresso e potrebbero esserci delle vedette“.

Ciò che però incontrarono non furono guardie ma un’innaturale nebbia accompagnata lamenti di non morti. I nani misero subito mano alle armi e si strinsero in cerchio.
Alcune cose sono cambiate dall’ultima volta che sono giunto…“. Il nano minatore non terminò la frase, quando alcuni ghast sbucarono dalla nebbia avventandosi sui nani.

Jonas, Bear e Daina ruppero il fronte degli assalitori e guidarono i nani verso la direzione indicata da Gundren. Il folto gruppo arrivò combattendo presso una faglia della montagna. Percorrendola trovarono una caverna con il terreno del suolo franato e sotto ad esso uno dei corridoi della cittadella.

Erano finalmente arrivati.

Il clan decise di stabilire qui il primo avamposto, ma serviva un gruppo disponibile a scendere di sotto per effettuare i primi sopralluoghi. Vexstra e i suoi compagni scelsero di scendere di sotto per primi.

Gli ambienti erano bui e silenziosi, ma alcune tracce trovate non lasciavano dubbi: i cunicoli della cittadella non erano deserti. In seguito fu trovata la prima porta magica. Su di essa era incavata una gigantesca faccia da nano. Se gli appunti erano corretti, la porta avrebbe pronunciato un indovinello la cui soluzione doveva essere uno dei 6 elementi: acqua, aria, fuoco, terra, ghiaccio, minerale. Jonas fu il primo a tentare la sorte.

La porta si animò e pronunciò le prime parole in nanico. Fortunatamente Jonas conosceva il linguaggio dei nani. Pronunciò la risposta in nanico senza esitare: Terra.
Sfortunatamente la risposta era errata, dalla porta apparve un gigantesco guardiano fatto di terra. Jonas provò a fuggire, ma il colosso sembrava inarrestabile, passando perfino attraverso le pareti senza impedimento. Il monaco riuscì a seminare la creatura uscendo dalla cittadella. La creatura affranta ritornò alla porta magica. Almeno una cosa l’avevano capita, i guardiani non escono dalla cittadella.