Star Wars Rogue One: dove osano i padri con i backup!

La mia opinione sulla nuova linea narrativa Disney di Star Wars è pessima, mi mancava però un’ultima tessera del mosaico.
Convinto da più parti che almeno Rogue One si salvasse, ho approfittato della sua pubblicazione nel catalogo Netflix per prenderne visione.

Sottotitoli in italiano disponibili, attivateli 😀

Rogue One e l’intrattenimento della settima arte

Con timore e trepidazione mi sono cimentato nella visione di Rogue One, confidando nel miracolo narrativo.
E’ mia opinione infatti, che questa tipologia di film, molto “popolare“, abbia abbandonato da tempo una “narrazione per nerd” coerente con la storia e l’universo narrativo e segua invece un percorso emozionale adatto alle grandi masse.

Per fare un esempio i fatti non accadono perché seguono un filo logico e coerente ma perché suscitano una particolare emozione in quel momento.
E’ l’applicazione della legge del marketing al botteghino. La protagonista della pellicola quindi non è più la storia, ma il pubblico. Affascinare e sconvolgere il pubblico al fine di far cassa, è divenuto l’elemento essenziale del nuovo impianto narrativo.

Certo, non fingiamo di fare le verginelle, certi film costano e se non hanno la capacità di attirare il pubblico, sono un grande flop. Una saga grande come Star Wars sta vivendo da un pò troppi anni di rendita grazie ai fan storici.

Purtroppo se queste sono le idee viste finora, saturare il mercato non aiuterà a risollevare il brand.
Ma torniamo a Rogue One (Allerta spoiler).

Rogue One

Rogue One: da madre coraggio a coraggio madre

Il primo mal di pancia mi è venuto assistendo alla morte della madre della protagonista sulla spiaggia.
Perché ha abbandonato sua figlia piccola per affrontare i “pretoriani” e il super minion ? Quel destino incombeva su di loro da anni e si erano pure preparati con tanto di amici da avvisare e rifugio da utilizzare. Perché quindi tornare indietro? Quale madre abbandonerebbe la piccola figlia non autosufficiente in mezzo alle capre, dentro ad un buco, su di un pianeta nebbioso per andare con la pistoletta incontro ad una inutile morte certa? Mah!

Rogue One: la grande fuga

Il film prosegue, passano gli anni e scopriamo che un pilota imperiale è fuggito portando un prezioso messaggio su di una potentissima arma… Il messaggio gli è stato affidato dal progettista stesso di questa super arma segreta. La domanda sorge spontanea…Perché non ha portato una “chiavetta usb” o un disco con i piani della super arma?
Il progettista, padre della bimba abbandonata in mezzo alle capre 20 anni prima, era riuscito ad infilare un punto debole nella Morte Nera, perché non dare al pilota direttamente il dischetto? In tutti quegli anni avrebbe potuto fare un backup o scrivere l’essenziale su di un “rotolo di carta igienica” e darglielo al pilota.

Poi c’è la scena del tizio “Saw Gerrera” che non fugge dal test della morte nera e preferisce morire, boh!

Rogue One: All’alba suicidati per me

In pratica il padre, che non voleva che la figlia finisse nella mani dell’impero, manda un messaggio alla figlia in cui l’invita a compiere una missione suicida per prendere quel disco di cui non ha fatto il backup. Certi genitori sono davvero degli irresponsabili.

Rogue One: Ribellione quanto mi costi

Inizia la caccia al tesoro..hem padre, visto che conosce il punto debole e non ha fatto il backup pensano di liberarlo…no ucciderlo. La resistenza aveva le idee molto confuse, ma se Galen Erso conosce i segreti della Morte Nera perché ucciderlo? “Meglio morto che vivo” forse pensavano, magari senza di lui non sanno come accenderla. Aaaah ok, lobotomia totale.

Scatta il piano bombardamento centro di ricerca segreto su Eadu. Arrivano gli X-Wing i quali invece di sganciare delle belle bombe protoniche, proteiniche e prosaiche e polverizzare tutto, sparano con i laser…
E’ come se un bombardiere arrivato sul bersaglio, invece di lanciare la bomba o i missili, sparasse con le mitraglietta di bordo… “sapete, avevamo finito i missili, fare la resistenza costa…

Rogue One: passa la palla, passa la palla…

Ed ora passiamo alla parte finale, sto benedetto backup. “Grazie” a “the force awakenings” sappiamo che gli scudi planetari si possono superare a velocità iperluce. Grazie all’iperspazio si tagliano le astronavi e si superano gli scudi planetari, chissà quanti altri usi creativi non conosciamo dopo 50 anni di saga. In questo film però simili trovate ci sono state risparmiate e si è rimasti sul classico. Per la gioia degli occhi e degli amanti della battaglie spaziali incasinate, la parte finale del film diventa tutta una battaglia impreziosita dalla presenza di Lord Fener.

La parte però che mi ha lasciato di stucco è stata la presenza della principessa Leia e della sua Corvetta Corelliana nella pancia della nave Mon Calamari.
Se ricordate la nave Mon Calamari veniva disabilitata: nonostante ciò riuscì ad aprire i portelloni e a far partire la Corvetta Corelliana che aveva nel ventre.

  • Domanda tecnica: ma una nave ionizzata quanto può operare? Parecchio sembra.
  • Altra domanda tecnica: ma il famoso pozzo gravitazione che utilizzano gli Star Destroyer per impedire la fuga dei nemici nell’iperspazio, come mai non impedisce a Leia di fuggire?
  • Domanda politica: come mai la Corvetta era in quella zona di battaglia assai rischiosa con la principessa a bordo?

A parte ciò, la scena dell’entrata in campo di Lord Fener è davvero emozionante e purtroppo troppo corta.

Ma la domanda sorge spontanea: quel dischetto così piccolo e minuscolo, contenente il punto debole della morte nera, passato di mano in mano mentre i soldati della resistenza venivano falciati non poteva essere attirato da Lord Fener con l’utilizzo della forza? Perché non l’ha fatto?
Misteri della forz…trama.

Rogue One: conclusione

Termino così questa lunga opinione sui punti del film che non mi sono piaciuti. Purtroppo come la storia ci insegna, dagli errori non si impara e non c’è mai limite al peggio (The Last Jedi e Solo)… Altri articoli a proposito.

Vi lascio con questo link ad alcune recensioni lasciate da fans su MyMovies.it