L’11 di nuvmont 1014

L’11 di NUVMONT 1014 presso il ghiacciato torrente Indre si radunarono un gruppo di avventurieri. In quei boschi non si vedevano altri viandanti ne chi li aveva convocati. Il clima era freddo e sotto agli alberi resisteva un pò di neve.
Uno di loro, stanco di aspettare se ne andò, gli altri si accamparono, sperando che la lettera ricevuta non fosse uno scherzo. Certamente non lo erano quei 5 ducati ricevuti assieme ad essa.
Verso le 11 di sera, uno di loro notò un fuoco di un accampamento li vicino. Si alzarono in fretta e si diressero in quella direzione.
L’accampamento distava 10 metri dal torrente. Un piccolo gruppo di arbusti copriva il rumore scrosciante dell’acqua. Nell’accampamento vi era un carro, due ronzini e una capra. Un grosso falò illuminava l’area mentre su di uno più piccolo si stava cucinando un cinghiale. Attorno al fuoco vi erano già 3 uomini, uno dei quali dal volto noto.
Il servitore che vi aveva recapitato la lettera e consegnato i 5 ducati, stava girando il cinghiale. Era vestito come un zingaro e non sembrava temere il freddo della notte. Un uomo magro e brizzolato sulla 50ina vestito in modo sgargiante gli dava una mano, mentre vicino a lui stava  ed un ometto grasso vestito con una tunica rossa con due guance rosse e due baffetti a mandarino avvolto in una calda pelliccia.
In piedi ma lontano dal fuoco c’era una donna vestita da viaggio con una cetra in mano, mentre vicino al carro stava un uomo robusto guardingo vestito di pelli.
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L’uomo vicino al falò vestito in modo sgargiante, batté le mani ed esclamò:
Suvvia, avvicinatevi. Mi presento sono Undici di sera e sono lo scrittore della lettera che avete ricevuto. Vedo che di 10 invitati siete arrivati solo voi, a me piace la puntualità direi quindi di iniziare.
Come promesso ho per voi 25 ducati a testa se ascolterete la mia storia e la mia proposta. Al termine della storia potete prendere il denaro ed andarvene oppure… beh ne parlerò con chi rimarrà.
Il servitore porse a tutti i presenti un bicchiere di vino e una ciotola con della carne di cinghiale.
La donna con la cetra osservò con sospetto il piatto ed il boccale, mentre l’ometto grasso mosse un po’ le mani con arte sopra al suo bicchiere. L’unico che non cenava era l’uomo robusto vicino al carro, che appariva teso e concentrato su ogni particolare di quello strano convivio.

Undici di sera riprese il suo monologo agitando le mani davanti alla fiamma: “Come saprete nell’ultima settimana dell’anno 1009, Glantri è stata distrutta da 1000 maghi Alphatiani e con la capitale anche la grande scuola di magia ha chiuso i battenti.le fiamme del falò si trasformarono e si plasmarono fino a formare una torre in fiamme. ” I Principati di Glantri in questi 4 anni si sono ostacolati e combattuti per la successione al trono, tutti tranne uno: Il principato di Boldavia. Questo territorio si è progressivamente chiuso ed è divenuto irraggiungibile a causa di una nebbia magica che lo circondale fiamme assunsero la forma di alberi spettrali mentre alcuni sbuffi di fumo simularono della nebbia.
Prima di tale nefasto evento avevo ricevuto ordine e fondi dal principe Etienne d’amberville di indagare sulla famiglia Igorov e sulla fonte del loro potere. Una parte del mistero forse è noto ai più attenti. Gli Igorov sono vampiri. Il principe Etienne voleva sapere se la fonte del potere degli Igorov era divina e se questa potesse rappresentare una minaccia per il Principato.le fiamme assunsero la forma di un umanoide dal viso allungato con tratti quasi elfici ma sgraziati e denti aguzzi.

Nelle mie ricerche in Boldavia però non trovai nessun rifermento a immortali quali Thanatos ne ad altre divinità collegate al principe. Solo superstizioni popolari ed eretiche slegate dalla casa regnante, sopravvissute al divieto di professarle. Nonostante ebbi qualche dubbio sull’autentica fede alcuni uomini di chiesa di Rad, il mio compito era altro che dare la caccia agli eretici. Non scoprii punti deboli se non quelli tramandati dalla cultura popolare sui succhiasangue. Fui ostacolato più volte nelle mie indagini, ed in alcuni casi rischiai la vita a causa di un branco di lupi, troppo fedele alle mie orme. Lo stesso abito talare che portavo a quel tempo mi aiutò poco, anzi pareva attirare guai e attenzioni indesideratele fiamme presero la forma di una veste con un simbolo di tre cerchi che si intersecano formando un triangolo equilatero minacciato da un pugnale.
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Il simbolo mostrato dalla fiamma è chiaramente il simbolo sacro dei preti di Rad.
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Il principe Morphail Gorevitch Woszlany reggente della Boldavia e del casato Igorov, con cui ebbi la possibilità di parlare solo in una breve occasione di cortesia, mi sembrò un uomo pacato e ragionevole, per nulla sprovveduto, ma con la mente distante, quasi che i fatti politici di quel tempo pur noti, non gli interessasserole fiamme assunsero la forma di un castello volante a forma di piramide.
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Un chiaro riferimento all’impero di Alphatia e le minacce a Glantri.
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Poi capii, ma non fu merito mio, ma di una donna anziana, una zingara Vistani di nome Madam Eva. Sono sempre stato alla larga dagli zingari in quanto credevo fossero spie del principe Morphail. Anche tra gli stessi abitanti della Boldavia gli zingari non sono ben visti, ma sono rispettati da tutti poiché chi li provoca attira su di se la sfortuna. Ma una notte ne soccorsi uno attaccato da alcuni lupi feroci e gravemente ferito. Lo portai al suo accampamento. Per ringraziarmi del gesto, Madam Eva mi lesse le cartele fiamme presero la forma di un tavolo in cui venivano appoggiate 5 carte disposte a croce.

Madam Eva mi disse che stavano per accadere avvenimenti cupi che mi avrebbero reso impotente e alla mercé del male. Si stava alzando la nebbia e se fossi rimasto nel principato, sarei rimasto in trappola per sempre. Dovevo fuggire assieme ad un alleato, Darzin, l’uomo che avevo salvato, prima che fosse troppo tardiIl servitore di Undici di Sera, colui che aveva recapitato la lettera d’invito, fece un inchino a tutti quanti.

Non potei rivolgerle altre domande, mi misero sopra ad un cavallo e mi spronarono ad andarmene prima che il sole calasse nella valle. La zingara mi disse che forse ci saremmo sentiti ancora. Quella notte mentre uscivo dalla Boldavia, la città di Glantri fu distrutta, la magia scomparve per una settimana, Etienne d’amberville sparì lasciando la nazione senza una guida e nel caos. La Boldavia fu circondata da una strana nebbia magica dalla quale riuscii ad uscire. La Radianza scomparve, la Chiesa di Rad nei sei mesi seguenti si sciolseuna piccola pausa…
Come potete immaginare nei due anni seguenti ebbi ben altro da pensare che alla Boldavia, inoltre dal quel soggiorno io e Darzin portammo con noi uno sgradito regalo. Se Darzin parla o comunica qualsiasi informazione sulla Boldavia, viene trafitto da fortissimi dolori alla lingua. Per tale motivo ha scelto di fare voto di silenzio. Io invece mi devo spostare continuamente, se rimango in un luogo più a lungo di 3 giorni attiro creature non morte ed altre sfortunele fiamme assumono la forma di un ghast.
“In seguito, dopo molto tempo accadde questo:”

  • L’11 nevmont 1013 ricevetti una visita in sogno, era Madam Eva. Mi disse che io e Darzin eravamo stati maledetti in quanto fuggiti dalla nebbia. Inoltre su di noi pendeva un ordine di cattura. Se fossimo rientrati in Boldavia ci attendeva una brutta fine.
  • La donna non si fece più sentire fino all’11 di Vatermont: Madam Eva nel nuovo sogno mi disse che il popolo della Boldavia è terrorizzato dal suo principe e il lungo inverno ed isolamento ne ha stremato le forze mitigato solo dal vino. Il principe è alla ricerca ossessiva della reincarnazione della sua amata Tatiana, morta secoli fa e non bada più al suo regno se non per impartire ordini disumani, isolandosi sempre più da sudditi e vassalli.
  • Il terzo sogno avvenne l’11 di Thaumont 1013: Madam Eva mi chiese se fossi ancora interessato a scoprire il segreto del principe Morphail. Naturalmente ne ero interessato. Mi ha indicato un luogo dove trovare del denaro e con esso assoldare degli avventurieri. Così ho fatto negli ultimi 9 mesi, ma ben pochi hanno avuto abbastanza coraggio di entrare in Boldavia.

Finora sono partiti due gruppi, il primo, composto da 4 girovaghi artisti con un carro ed una tigre, “Le meraviglie di Rictavio”, è partito l’11 di Klarmont 1013, mentre il secondo gruppo, composto da 8 avventurieri guidati da un mercante Ansel Hallonica della repubblica di Darokin, è partito l’11 di Felmont 1013.
Madam Eva in sogno nei mesi scorsi mi ha confermato che il primo gruppo non è mai andato da lei, mentre il secondo è passato presso il suo accampamento.

Con questo si conclude la storia, nei sacchetti che Darzin vi ha preparato mentre ascoltavate la mia storia vi sono 25 ducati. Come da accordi potete prenderli ed andarvene.
Se però volete rimanere e prendere parte all’avventura più pericolosa della vostra vita, sono disposto ad aggiungere altri 50 ducati. Si parte stanotte.
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La donna con la cetra prese il sacchetto con i 25 ducati e disse “Signor undici di sera, la sua storia è stata affascinante, ma ho una certa allergia contro le punture da vampiri. La mia partecipazione a questo convivio pertanto termina qui.

L’uomo basso e grassottello con i baffi da mandarino e vestito con una tunica rossa invece disse “davvero una bella storia, però lei è senz’altro un ex prete di rad, vi sono numerosi indizi che me lo suggeriscono. Ho sentito spesso parlare di voi, molto spesso venivate chiamati ciarlatani o spie del principato. Se la sua storia è vera, chi mi dice che nel frattempo in Boldavia non siano diventati tutti vampiri e lei non stia inviando sangue fresco per sfamare i suoi padroni? E questa madam Eva chi è forse una strega? Non sarà stata lei a maledirvi per tenervi vicino alla Boldavia? Sono un uomo prudente, preferisco il vil oro ora che la gloria domani” Prende il sacchetto e se ne va.

Undici di sera si rivolse agli avventurieri rimanenti che per nulla spaventati, erano interessati al viaggio, ma sopratutto alla sostanziosa ricompensa finale.

La missione in breve:

  • Incontrare madam Eva per farsi dare degli aggiornamenti sulla situazione in Boldavia. La zingara si spostava di continuo con la sua gente, la si potrà incontrare nei paesi di Barovia e di Vallaki o lungo la strada che congiunge le due cittadine.
  • Scoprire chi è l’immortale o la forza o l’entità che dona i poteri al principe Morphail Gorevitch Woszlany e portare delle prove a Undici.
  • Scoprire i punti deboli del principe e delle sue milizie.
  • Se rappresenta un pericolo, sconfiggere il principe o indebolirlo.
  • Se si scopre chi è l’immortale e i punti deboli del principe 1000 ducati a testa.
  • Se si sconfigge il principe definitivamente, altri 1000 ducati a testa.

Undici di Sera disse altre cose agli avventurieri:

  • Superstizioni locali su divinità: alcuni popolani venerano il signore del mattino di giorno e la madre della notte nelle ore notturne. Undici è abbastanza propenso a ritenere che il Signore del mattino sia Ixion, ignora invece l’identità della Madre della notte; 
  • Questi erano culti esistenti prima della fondazione del principato di Glantri.
  • Vi erano delle chiese di Rad prima dell’isolamento della Boldavia, ma Undici aveva qualche dubbio riguardo la loro effettiva fede;
  • Alleati: C’è anche un mago a Barovia che ha aiutato Undici, si chiamava Gustav Durst e abitava in una casa nel lato est del paese. Un tipo eccentrico.
  • Il principe Morphail Gorevitch Woszlany si muove poco di giorno, ma è in grado di farlo senza temere la luce del sole.
  • Il vino è la bevanda nazionale. Il primo bicchiere è gratuito nelle locande. Vi sono tre qualità di vino, una della quali è costosissimo. Il comune Mosto d’uva n3, il miglior Drago rosso schiacciato, e il costosissimo Champagne du le stomp
  • Alcuni Boldaviani sono apatici e depressi, sembrano vuoti, si dice che siano nati senza piangere e non provino dolore quando feriti.
  • Gli zingari si chiamano Vistani, i loro antenati hanno salvato Morphail da morte certa, per tale motivo Morphail non succhia loro il sangue e li rispetta. Tuttavia non è chiaro come facciano a vivere in Boldavia. Alcuni dicono che siano spie del conte.
  • Mentre viaggiava in Boldavia, Undici ha sentito voci di un potente arcimago che stava radunando uomini per assaltare il castello del principe, ignoro il suo destino.
  • I vampiri muoiono piantando un paletto di legno nel loro cuore mentre riposano nella loro bara.

Partenza? Stanotte.
La nebbia l’11 di ogni mese per qualche motivo è meno forte. Anche a fine anno è debole.
Assieme al denaro, Undici di sera consegna agli avventurieri una mappa della Boldavia, un calendario e una bottiglia di vino di Averoigne a testa da usare come preziosa merce di scambio.
Inoltre una boccetta di acqua santa.