I supplicanti dell’Avernus

Le anime malvagie che arrivano nell’Avernus sono chiamate supplicanti.

L’oscura mietitrice le giudica e dopo un bagno purificatore nello stige che tutto cancella, le indirizza verso il luogo dove dimoreranno in eterno.

Per alcune di loro saranno pianti e stridori di denti fino a che non si fonderanno con il piano che le ospita. Gli abitanti del luogo le cattureranno mentre vagano senza meta e le utilizzeranno come schiave o come oggetto di tortura e sevizie. Altre, le più prestanti, saranno nutrite ed avranno una chance di farcela e di reincarnarsi e diventare soldati della guerra sanguinosa.
Melodia chiedendo ad alcuni Imp riesce a raccogliere queste informazioni sulle anime chiamate supplicanti e non solo.

Le larve cercate da Mercane, altro non sono che alcuni speciali supplicanti dell’Ade. Esiste un commercio di contrabbando di larve, ritenute assai preziose per qualche motivo, l’Ade pertanto deve essere un posto frequentato da cacciatori e chissà quali altre creature.
Esplorando gli anelli della Cittadella di Bronzo, gli avventurieri incontrano alcuni commercianti di supplicanti.

In gabbie metalliche irte di spuntoni sono rinchiuse queste anime, altre sono incatenate o hanno una grossa palla al piede. Sembra che i diavoli le comprino per diletto e sono assai costose.
Terminato il lungo giro per un paio di anelli, la Compagnia dell’alba arriva ad una locanda dal nome “Folgore“.
La locanda sembra frequentata tutt’altro che da diavoli, un ottimo punto d’inizio o chissà di cos’altro.