Reidoth il druido

Per salire sul Pianoro delle manticore, e spiare i goblin, gli avventurieri avevano bisogno di una guida. La migliore guida era sicuramente il druido Reidoth.
Reidoth era stato accusato dai mercenari Marchiorosso di furto ai danni delle compagnie Moratz e Lionshield. Doveva essersi rifugiato in qualche luogo lontano da Thorduin’s gate. Ma come trovarlo? L’idea venne a Bear.

I druidi lasciano dei segni nel bosco per segnalare piste, pericoli o luoghi sacri. A causa degli agenti atmosferici, questi segni necessitano di continue manutenzioni. Seguendo i segni lasciati da Reidoth nel suo territorio, dai più vecchi ai più recenti, gli avventurieri arrivarono a Thundertree, la cittadina fantasma “sepolta” dalla vegetazione, dove aveva perso la vita il paladino Marek (leggi qui).

Phelaia mandò in esplorazione il suo famiglio per individuare il druido e per assicurarsi che il drago non fosse in agguato.
L’esplorazione diede i suoi frutti, gli avventurieri trovarono reidoth in una casa a sud ovest del villaggio.

Il druido accettò di parlare con Bear, anche se il verbo parlare non è molto indicato per descrivere il dialogo. Bear poneva delle domande e Reidoth forse rispondeva qualche parola.
Affermò di non aver attaccato le carovane e di essere estraneo ai fatti di Thorduin’s gate. Anzi rivelò che non gli interessavano proprio. Era a Thundertree poiché in zona si erano insediati dei cultisti di Opale che tentavano di stringere un patto con il drago verde residente nell’antica rocca.

Reidoth strinse un patto con Bear, se lui e i suoi compagni avesse cacciato i cultisti da Thundertree, avrebbe fatto da guida agli avventurieri sul Pianoro dell manticore fino al castello di Cragmaw.
Il druido avvisò che sbarazzarsi dei cultisti poteva essere molto pericoloso, infatti sembra che alcuni di loro fossero in grado di rianimare in morti creando degli zombi.

Reidoth non accennò al drago, a quanto pare per lui la presenza della creatura alla rocca di Thundertree non rappresentava un problema.
Gli avventurieri iniziarono così ad esplorare tutte le abitazioni della cittadina fantasma, disinfestando il luogo dalle ripugnanti creature non morte.
Infine lo scontro mortale con i cultisti fu inevitabile. Thundertree fu così liberata.

Al druido non rimase che partire con gli avventurieri, a malincuore osservò Phelaia.
La strada per il Pianoro passava per il maniero Tresendar, Amber propose di fermarsi là per la notte e di mandare Phelaia a recuperare il suo scudo dal fabbro del paese.
Ma di questo racconteremo la prossima volta.